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AL VIA IL NUOVO ANNO SCOLASTICO!
25/04/2009 11.25.52

Carissimi!
Siamo in ballo: venerdì sono arrivati i quindici studenti e lunedì inizieremo l'anno scolastico.
Speriamo che vada tutto bene, anche se siamo stati avvisati da molte parti che i problemi arriveranno.
Io e Paolo terremo le dita incrociate, Padre Giovanni e Padre Antonio ricorderanno la scuola nella loro messa quotidiana e voi pensateci intensamente.
Vi forniamo l'ultimo pezzo del puzzle della nostra situazione scolastica.


Venerdì 24 aprile 2009 sono arrivati i primi studenti dell'Ireneo Dud Vocational Training Centre (Vocational significa professionale).


Abbiamo chiuso le iscrizioni una settimana fa, nonostante molti altri volessero iscriversi. È spiacevole mandarli via, perché li si priva di una delle poche, se non l'unica per alcuni di loro, possibilità che avrebbero di continuare a studiare, ma obiettivamente già gestirne quindici non sarà facile.


Tre studenti sono arrivati addirittura lunedì, con cinque giorni di anticipo sull'apertura della scuola, ma hanno già iniziato a infastidirci: vogliono il latte in polvere la mattina, non vogliono il the nero, entrano nel nostro refettorio come e quando vogliono per ricaricare il cellulare (che qui non prende!), credono che i bimbi che lavorano al campo siano al loro servizio, vogliono le brandine per dormire… insomma, abbiamo dovuto inquadrarli un attimo. Sono gli unici tre che vengono da Aweil, una cittadina oltre Wau, a circa 200km da qui, mentre gli altri sono tutti da villaggi vicini al nostro. Questi tre hanno due grossissime differenze rispetto agli altri: sono “di città” e sono di un'altra tribù. Speriamo che queste differenze siano motivo di arricchimento personale, e non di tensioni. Non vogliamo sbilanciarci in un giudizio prematuro: staremo a vedere.


Se da una parte i tre cittadini vorrebbero tutti i privilegi ai quali sono abituati, dall'altra quelli che vengono dai villaggi sono felici di poter dormire sul cemento anziché sulla terra e di mangiare con regolarità!


Il dieci aprile è arrivato Robert Munyasa, l'insegnante keniota di matematica e scienze.
È giovane e, nonostante tutte le mail con le informazioni sulla vita al campo che gli abbiamo spedito, quando è arrivato, non sapeva cosa fosse un tukul.
Un tukul è una capanna circolare con il tetto di paglia. Il muro laterale è di mattoni e non piove dentro. Quelli della scuola sono molto belli: un po' più grandi di quelli tradizionali, hanno una veranda tutt'attorno, ottenuta facendo il tetto un po' più lungo, hanno la porta di legno, due finestre con le zanzariere, ed una rete elettrosaldata, con zanzariera, nella intercapedine tra muro e tetto. Il terreno attorno è stato ripulito dalle erbacce e dagli arbusti, e sono state fatte delle stradine di ghiaia rossiccia, quella del fiume, che spiccano rispetto al terreno grigio-marrone, che li collega l'un l'altro.
Ma per uno che è abituato a vivere all'occidentale, e non è innamorato, appare proprio solo come una capanna.
Appena arrivato, Robert era molto disorientato ed io non ho dormito la notte: abbiamo sistemato un giovane cittadino abituato a molte comodità, in una casa senza tavoli, sedie, armadi, frigo, TV ed elettricità. Toilettes e docce sono all'esterno, in via di costruzione. L'acqua devono trasportala con i secchi per 200 metri: qualche bimbo ha pensato bene di divertirsi e riempire il buco del pozzo vicino al tukul scavato da poco, con i sassi.


E non si era portato neppure una torcia da Nairobi!
Cavoli! Non puoi arrivare qua, dopo che ti abbiamo mandato tutte le informazioni, e non sapere cos'è un tukul!
Comunque, dopo un paio di richieste andate a vuoto di alzargli lo stipendio, ci sembra che si sia tranquillizzato e abituato alla vita semplice. Ocheng, l'altro keniota e insegnante pratico di muratura, che è qui già da oltre un anno, è stato bravissimo nell'aiutarlo ad inserirsi.


A fine marzo e' arrivato Kongoor con ben due candidati sudanesi come professori di inglese: James e David. Entrambi hanno finito le superiori e vorrebbero andare all'università ma non hanno i soldi necessari. James ha studiato in Uganda e vorrebbe continuare con economia. David ha studiato in Kenya e vorrebbe diventare ingegnere.
Dopo aver parlato un po' con loro, Padre Giovanni, Paolo ed io eravamo d'accordo nel prendere James, innanzitutto perché il suo inglese era migliore, poi perché ci era sembrato più tranquillo, e siccome ci sarà anche una grossa parte di vita comunitaria, abbiamo pensato che fosse più idoneo.


In un secondo incontro prima di Pasqua, abbiamo chiarito con lui gli ultimi dettagli, fra cui lo stipendio. Dato che i suoi colleghi della primary prendono 250 pounds (circa 110 dollari) e che l'insegnante di matematica e scienze, il keniota, laureato, ci aveva chiesto 25 mila kenyan schillings (circa 330 dollari americani), gli abbiamo proposto 250 dollari al mese, più vitto e alloggio gratuiti, come, tra l'altro, ci aveva suggerito Kongoor. Sapete quanti ne avrebbe voluti? 600! Padre Giovanni, che conosce bene queste situazioni, gli ha subito detto che la nostra associazione si basa solo sui contributi dei benefattori, che non siamo della UN (ONU), né tanto meno una ricca NGO (ONG), per cui per noi 600$ al mese era una spesa insostenibile.


È sceso a 400, dopo neanche un minuto. Padre Giovanni irremovibile.
James ha risposto che se lo avessimo pagato solo 250 $ al mese, alla prima offerta migliore, ci avrebbe lasciati.
Padre Giovanni irremovibile.


Due giorni dopo, dopo averci detto a denti stretti “I will join your school”, quando Padre Giovanni è andato a Cueibet a prenderlo per aiutarlo a traslocare da noi, i suoi vicini hanno detto che era andato a Wau per un'intervista per un lavoro. Bene, speriamo per lui che l'abbiamo preso.


Qualche giorno dopo, è tornato Kongoor per parlare con Padre Giovanni del progetto della strada e dei pozzi. Dato che c'era, ha pensato bene di portarci un altro candidato come insegnante e ci ha quasi obbligato a prenderlo per seguire i ragazzi nei compiti. Io e Paolo eravamo un po' interdetti da questa spudorata raccomandazione, e Padre Giovanni non ci ha semplificato la vita, aggiungendo che è meglio assumere persone raccomandate. Di malavoglia, lo abbiamo assunto, facendo una figuraccia con un altro candidato che si era presentato il giorno prima con ottimi voti in matematica e verso il quale ci eravamo dimostrati molto disponibili.


Kongoor e Padre Giovanni avevano ragione: James (anche lui) è stato veramente un ottimo acquisto!


Infine, una settimana fa, è arrivato da Cueibet un altro aspirante insegnante, Maker. Per fortuna aveva tutte le carte in regola, e tempo due giorni si è trasferito da noi.


Attualmente Ocheng e Robert condividono lo stesso tukul, e James e Maker un altro.


ciao ciao


Orsola&Paolo

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