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IN MACCHINA, ANDANDO A RUMBEK
10/05/2009 21.50.54

Carissimi tutti,


questo scritto non è recentissimo: in realtà è di un
mesetto fa, quando io stavo finendo le lezioni con i quattro della P7/P8, stavano iniziando le iscrizioni della Vocational, si doveva organizzare un altro equipaggio di operai dall'Italia, Paolo e Padre Giovanni stavano tentando di capire che priorità dare ai lavori, c'era qualche complicazione satellite...Aprile è stato un mese un po'… articolato!


IN MACCHINA, ANDANDO A RUMBEK.TRA MARITO E MOGLIE


Mi sembra di averti un po' perso di vista, ultimamente. Non mi sento molto partecipe della tua vita.


Ma no, non è vero.


Sì, invece. Non vado oltre l'immagine di te che zampetti appresso a Padre Giovanni con la penna ed il quadernetto degli appunti in mano, cercando di richiamare la sua attenzione sulle giornate che passano, mentre lui è tutto assorto a dirigere i lavori.So che stai cercando di muovere insieme a Padre Giovanni tutti i fili di questo teatrino, o stai cercando di capire “quale” filo muove “cosa”. Ma al di là di questo non vado. Mi sembra di non sapere cosa tu stia facendo…


Devo organizzare, più che altro.


Era inevitabile che andasse a finire così: sono abituato nel lavoro che faccio all'Università. È tutto organizzato e pianificato. Ora sto pensando alla mail da scrivere per cambiare le priorità dei lavori.


Cioè?


Ora passa in primo piano compartimentare la scuola, costruire la seconda lavagna, terminare i bagni degli insegnanti, spostare le macchine, costruire le toilettes degli studenti.


Devi comunicare questi cambiamenti in Italia?


Sì.


Tutti lavori urgenti per studenti ed insegnanti.


Non solo: anche nella zona dei container: bisogna fare la copertura per le macchine.


Il refettorio degli studenti è urgente?


Sì, ma lo si fa con due container ed un telo di nylon sopra.


E il dormitorio per gli studenti?


Dentro la scuola. La compartimentiamo: da una parte dormono e dall'altra studiano.


Altro sulle strutture della scuola?


No. Costruire i letti, comprare le pentole… i banchi li facciamo come gli altri.


Devo spostare le macchine.


Altre cose urgenti?


C'è la trattativa del cemento, con i documenti per la tax exemption. Poi non mi ricordo bene.


C'è da mandare la mail ai preti della diocesi per informare dell'apertura della scuola, poi ci sono i documenti per il World Food Programme, e mettersi d'accordo per Wau…


Be', ma quello lo puoi fare anche te, non lo faccio solo io.


Adesso che mi dici tutte queste cose, mi accorgo di saperle, ma mi sembra che non le sto condividendo con te. Abbiamo due vite parallele…


È come andare a fare la spesa da solo o accompagnare uno che sa già cosa deve comprare.


Non ho capito…


Se ti dicessi vai te a fare la tax exemption?


O come adesso che ti ho detto di andare in banca.


Si, be', è assurdo che ci andiamo in due.


Quindi è inevitabile che ci siano cose che vivi solo te e altre solo io.


Io so che c'è ordine negli armadi in casa, ma non è che mi senta particolarmente addentro al processo di metter ordine.


Be', però i colti all'interno li hai fatti tu, quindi hai partecipato.


Sì, ma l'ho fatto con una fatica… Ti avrei strozzata!


Quindi in certe attività è meglio avere vite separate!


(Annuisce)


Vediamo se tu sei più bravo e sei più partecipe.


Eh?


Eh! Descrivi quello che faccio.


Insegni, ti prepari meticolosamente le lezioni, vivi con spirito materno sviluppi e regressioni dei tuoi studenti, credi nella condivisione che vorresti applicare in prima persona con interventi semplici tipo: fare la biblioteca, andare sotto al mango a Bahrgel a lavorare a ferri, il futuro programma di alfabetizzazione, l'acquisto delle uova, la gestione della cucina…


…Gestione del trio (Manyang, Meen e Majak)!


Poi tutta la gestione dell'orto…


In verità ha fatto tutto la Ines. Poi io ho piantato qualcosa, speriamo che cresca!


Poi?


Ehm…


Che ti faccio il bucato!


Aspetta, aspetta: la logistica della stanza… Il bucato ti aiuto a farlo!


È vero.


Raramente…


Virtualmente nella tua testa sono sicuro che hai già messo a posto la stanza di Giovanni più e più volte.


Ok, confesso! Compreso aver trovato il materasso che sembrava sparito! Altro?


Mh… non mi lasci bere la Coca-Cola, non mi lasci guardare i film la sera…


Ma allora sei molto attento a me, sei bravissimo.


Ma come si fa a non sapere ‘ste cose qua…


Ma se la metti così, allora anch'io posso aggiungere altro su di te!


Quando ai bambini cerchi di insegnare le regole del calcio, anzi, LA regola: che se il pallone va fuori, il gioco si ferma.


Poi quando insegni altri giochi, fazzoletto e palla avvelenata. Riescono a capire il funzionamento del gioco?


Sì, sì.


E chi traduce?


Mah, un po' capiscono l'inglese, un po' si parlano, un po' parlo io in dinka.


È bello come stai fra i bimbi e mi sembra ti abbiano accolto fra loro.


Un po' sì.


Poi ci fai delle grigliate di pesce straordinarie, aggiusti quello che si rompe, cerchi di pianificare e sei impegnato a tenere tutto sottocontrollo, ma non te lo sto dicendo in senso negativo.


Diventerò missionario anch'io. Mi mancano solo il disordine e i capelli!


Be', forse so più di quello che credevo…


Sì, però facciamo effettivamente attività che non si incrociano, ma sappiamo esattamente cosa fa l'uno e cosa fa l'altra.



(Ci tengo a precisare che ora Coca e film sono concessi! Vi spiegheremo il perché più avanti.)


 


un abbraccio a tutti


 


orsola&paolo

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